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mani

Lemie

A PROJECT BY MIRKO LEUZZI

II edizione | a cura di Rocco Sciaraffa
con al collaborazione di Vittoria Mascellari

Agosto 2024 |

Azienda Agricola Vamperti

Per la seconda edizione del progetto Le mie mani, lo sguardo degli organizzatori si è soffermato su una figura che affiora dalla temperie artistica e culturale fiorentina del ‘500 e che per lungo tempo è stata, ingiustamente, dimenticata: Polissena Margherita Nelli.
Prima donna artista fiorentina riconosciuta come tale, pittrice autodidatta, Suor Plautilla Nelli entra nel convento di Santa Caterina in Cafaggio all’età di 14 anni, nel 1538 e qui crea una vera e propria bottega d’arte, con le sue consorelle. Artista riscoperta grazie al lavoro di alcuni autorevoli studiosi solo nelle ultime due decadi, la sua Ultima cena, presente nel refettorio di Santa Maria Novella, con una lunghezza di quasi sette metri, è una delle più grandi opere al mondo realizzate da una donna durante il Rinascimento e l’unica Ultima cena, conosciuta, di una pittrice d’età moderna.

Nel cinquecentesimo anniversario della nascita di questa magnifica pittrice e straordinaria figura, il progetto artistico di Mirko Leuzzi si prefigge di esplorare e reinterpretare l’influenza e l’eredità artistiche della Nelli, attraverso gli occhi del contemporaneo. Il percorso da autodidatta, lo sguardo volto al femminile (la Nelli “in luogo di Cristi faceva Criste”), la bottega d’artista vissuta come esperienza collettiva e comunitaria – l’esperienza di convent creativity, l’isolamento conventuale di Vamperti alla maniera della bottega concepita da suor Plautilla tra le mura del convento di Santa Caterina: l’intenzione/il proposito è quello di creare un dialogo, artistico e culturale, tra passato e presente, un ponte sorto dalle affinità esistenti tra le pratiche dei due artisti.
La residenza culminerà con l’open studio che si terrà nella giornata di sabato 31 agosto dove saranno accolti galleristi, collezionisti, appassionati, studenti o, anche, semplici visitatori. In quest’edizione inoltre si è desiderata dare particolare attenzione al legame con il territorio pertanto, in un secondo momento, vi sarà la restituzione, nella città di Firenze, dell’esperienza e delle opere prodotte all’interno della residenza.

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